«Volevo offrirti, pagandolo anche a rate, nu brillante e quínnece carate..Ma tu vulive ’a pizza, ’a pizza, ’a pizza, cu ’a pummarola ’ncoppa...’a pizza e niente cchiù!» cantava Aurelio Fierro nel 1966. Un motivo che è entrato nella storia della canzone napoletana. Così come la pizza che, dopo sette anni di negoziati internazionali, ha ottenuto un riconoscimento “storico”: l’Arte del pizzaiuolo napoletano è ora Patrimonio dell’Umanità!
Firenze ha deciso di festeggiare i big della Pizza napoletana in città. Col patrocinio del Comune di Firenze e la partecipazione di Coldiretti Toscana, Fipe-Confcommercio e Confesercenti Firenze sono stati premiati i professionisti e le Pizzerie che si sono distinte nella preparazione della pizza napoletana tradizionale, morso corto, soffice ma non gommosa, a lunga lievitazione e rigorosamente cotta nel forno a legna.
Il premio Arte del PIZZAIUOLO NAPOLETANO è nato dopo che l’Unesco ha inserito l’arte del pizzaiuolo nella lista degli elementi dichiarati Patrimonio dell’umanità e ci sembrava giusto che la città riconoscesse un premio ai protagonisti di questa attività, hanno detto gli organizzatori, Marco Gemelli del Forchettiere, ideatore dell’iniziativa e Sabino Berardino, perché se negli ultimi anni la città si è distinta al livello nazionale per la produzione della pizza napoletana d’eccellenza, il merito è tutto loro.